Quando si parla di rifiuti, ci troviamo davanti ad un mondo molto vasto, infatti esistono diverse categorie e ognuno delle quali ha una modalità di smaltimento differente.
La prima cosa da sapere quando parliamo di questo argomento è la definizione che viene data di rifiuto: tutte quelle sostanze che derivano da attività dell’uomo e della natura e di cui abbiamo necessità di disfarsi.
Questi vengono classificati in due grandi macrocategorie: la prima è quella tra rifiuti urbani e speciali, mentre la seconda riguarda quelli pericolosi e non.
Tutti i rifiuti vengono catalogati all’interno del CER ( Catalogo Europeo dei Rifiuti), ad ogni tipologia viene assegnato un codice di 6 cifre; quelli definiti pericolosi hanno oltre al codice anche un asterisco.
La differenza tra i rifiuti urbani e quelli speciali
La principale differenza che troviamo nel mondo dei rifiuti è quella tra quelli urbani, che sono tutti quelli che vengono prodotti nelle abitazioni e sono gestiti dalla pubblica amministrazione, come i Comuni che poi danno in gestione lo smaltimento a ditte specializzate che si occupano della raccolta, che oggi per la maggior parte delle città italiane è differenziata.
Lo smaltimento dei rifiuti speciali avviene in modo modo diverso, ci sono aziende specializzate come Nieco, che si occupano di dare consulenze e di effettuare lo smaltimento di tutti quei rifiuti che vengono prodotti dalle industrie.
A differenza dei rifiuti urbani la gestione di quelli speciali risulta essere molto più complicata, sia a livello tecnico ma anche per quello che riguarda l’amministrazione.
I rifiuti speciali sono legiferati dall’articolo 183 del D.Lgs 152/06, all’ interno del quale sono spiegate tutte quelle operazioni da fare per portare a termine il processo di smaltimento.
Rifiuti speciali pericolosi
E’ molto importante sapere che quando parliamo di rifiuti speciali, dobbiamo fare un’ulteriore distinzione con i rifiuti speciali pericolosi.
I rifiuti speciali pericolosi sono tutti quelli che presentano al loro interno delle sostanze che risultano essere pericolose per l’essere umano e per l’ambiente e devono quindi essere trattati per ridurre al minimo la loro pericolosità.
Tra i principali rifiuti pericolosi troviamo:
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Amianto
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Lana di roccia
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Vernici
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Medicinali
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Materiali infiammabili
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Gli scarti derivanti dalle attività di recupero dei rifiuti
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I fanghi che vengono prodotti dalla potabilizzazione delle acque e dalla depurazione delle acque.
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Rifiuti derivanti dalle attività agricole
Per lo smaltimento dei rifiuti speciali va compilato il SISTRI ( Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), creato dal Ministero dell’Ambiente per rendere tracciabili i rifiuti.